1. La mastoplastica riduttiva
2. Tecnica chirurgica
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Incisione ad ancora (tecnica di Liacir Ribeiro con pedicolo inferiore)
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Incisione verticale (tecnica di Arie Pitanguy)
3. Contouring Lipo
4. FAQ
1. La mastoplastica riduttiva
Sebbene molte donne siano interessate ad aumentare le dimensione del seno esiste un numero consistente di donne che al contrario sono interessate alla riduzione del loro seno. Esiste un intervento che rende possibile diminuire, sollevare e rimodellare il seno: è l’intervento di mastoplastica riduttiva. Le donne che scelgono di sottoporsi a questo intervento intendono risolvere o perlomeno attenuare i numerosi problemi sia di tipo fisico che di tipo psicologico che un eccesso di dimensioni del seno può comportare, e che spesso condiziona pesantemente la qualità di vita. La maggior parte delle donne che si sottopongono a tale intervento lo fa dopo avere vissuto per anni in prima persona problematiche fisiche quali:
- Dolore a collo, spalle, schiena.
- Problemi di postura.
- Irritazione dolorosa alla cute della spalla causata dalla tensione del reggiseno.
- Irritazione cutaea e rash ricorrenti sotto al seno (es. intertrigine da candida).
- Allargamento dell’areola.
- Importante caduta del seno (ptosi), con cute eccessivamente distesa e smagliature specialmente nella parte superiore del seno.
A questo tipo di problematiche meramente fisiche se ne associano spesso altre di tipo psicologico altrettanto importanti, come senso di imbarazzo, sensazione di diversità con relative problematiche sociali, particolarmente acute in età adolescenziale e giovanile, limitazione nelle attività sportive, limitazione nella scelta dell’abbigliamento. Si può ben comprendere come gli ultimi fattori considerati possano interferire in maniera importante con la qualità di vita.
Se si pensa che l’aumento di dimensione del seno può variare fra un lieve eccesso che rientra nella normale variabilità individuale e forme estreme che configurano una vera e propria malattia (macromastia) si può comprendere come il significato dell’intervento, nato nell’ambito della chirurgia estetica, si possa in certi casi estendere fino a essere considerato un intervento correttivo con precise indicazioni di tipo medico.
L’intervento di mastoplastica riduttiva consiste nell’asportazione dal seno dell’eccesso di cute, di tessuto mammario e di tessuto adiposo con la finalità di ricostruire una più armonica proporzione fra seno e resto del corpo, ridando al seno un volume più naturale e una forma più attraente.
Se interessata a maggiori informazioni e a una valutazione personalizzata richiedi un appuntamento per una visita preoperatoria con dott. Paganelli, chirurgo plastico ed estetico specializzato in riduzione mammaria.
2. Tecnica chirurgica
L’intervento di mastoplastica riduttiva si esegue in anestesia generale (in pochi casi selezionati in sedazione profonda).
I tipi di incisione necessari sono gli stessi descritti per la mastopessi: il tipo di incisione più frequente è dato dall’incisione ad ancora (o a T invertita), in qualche caso si può ricorrere alla tecnica con incisione periareolare e verticale. Personalmente applico per l’incisione ad ancora la tecnica di Pitanguy modifica da Liacir Ribeiro, in cui viene classicamente mantenuto un pedicolo inferiore che fissato al muscolo pettorale darà al seno una bella proiezione funzionando come una protesi naturale, con migliori risultati estetici e una durata maggiore nel tempo, data dal rimodellamento non solo della cute ma anche dei tessuti mammari. Per i seni meno grandi, che necessitano di una minore riduzione e di un piccolo innalzamento del capezzolo con minimo eccesso di pelle, utilizzo l’incisione periareolare-verticale secondo la tecnica di Arie-Pitanguy: tecnica sicura e con ottimi risultati estetici.
Incisione ad ancora (tecnica di Liacir Ribeiro con pedicolo inferiore)
E’ la tecnica più frequentemente utilizzata nella riduzione mammaria perché permette la rimozione di qualsiasi quantità necessaria di tessuto mammario, tessuto adiposo e di pelle dando risultati estetici ottimi e costanti. Poiché l’areola deve essere riposizionata più in alto, l’incisione sarà attorno all’intera areola, e da questa una incisione verticale si ricongiungerà a quella sottomammaria dando origine al classico aspetto ad ancora. Attraverso questa incisione vengono rimossi tessuto mammario, pelle e grasso, viene preservato ed elevato un pedicolo a base inferiore che verrà suturato al muscolo pettorale e darà una bella proiezione al cono mammario aumentando notevolmente la durata dell’effetto della mastopessi. Di solito l’areola viene ridotta di dimensioni e viene riposizionata più in alto rimanendo però attaccata al tessuto mammario, preservando così i vasi sanguigni che la irrorano e i nervi che la innervano. Infine le incisioni vengono suturate risultando così un seno sollevato e stirato, ben proporzionato al corpo della paziente.
Incisione verticale (tecnica di Arie Pitanguy)
Con la tecnica dell’incisione verticale viene rimossa una minore quantità di tessuto grasso e di eccesso cutaneo, e quindi non c’è necessità di incisione con relativa cicatrice nel solco inframammario. E’ indicata per donne con un moderato eccesso di dimensioni del seno, che non necessitino di un eccessivo sollevamento del capezzolo o di grandi rimozioni di cute. Come nella semplice mastopessi si esegue una incisione a forma di losanga con partenza da un punto sopra al capezzolo, che sarà quello in cui il capezzolo verrà riposizionato successivamente, e arrivo al solco inframammario. L’ampiezza della losanga verticale sarà tarata sulla base della quantità di cute e tessuto da rimuovere. Praticata l’incisione, i tessuti selezionati vengono rimossi sotto forma di cuneo. In seguito l’areola col capezzolo viene innalzata dopo essere stata eventualmente ridotta; infine viene effettuata la sutura.
3. Contouring Lipo
Si sta diffondendo l’utilizzo della liposcultura come tecnica complementare o ancillare della riduzione mammaria. Personalmente utilizzo la liposcultura soprattutto quando le mammelle hanno una base così ampia da sconfinare lateralmente oltre la linea ascellare anteriore. Rimuovendo la parte più laterale del grasso con la tecnica della liposcultura mi è possibile limitare l’estensione della cicatrice orizzontale del seno ottenendo al tempo stesso un risultato più armonico e proporzionato grazie alla rimozione del rigonfiamento laterale della mammella.
Si può concludere sottolineando come l’intervento di mastoplastica riduttiva sia molto di più della semplice riduzione di volume della mammella: è una chirurgia che spesso ha indicazioni prettamente mediche e quando scelta per fini estetici consente di aggiungere alla riduzione di volume un rimodellamento del seno fino a ottenere un profilo più armonico e piacevole.
Se interessata a maggiori informazioni e a una valutazione personalizzata richiedi un appuntamento per visita preoperatoria con dott. Paganelli, chirurgo plastico ed estetico specializzato in riduzione mammaria.
4. FAQ
• Mantenere stabile il peso corporeo (aumenti e perdite di peso rappresentano le principali minacce alla stabilità del risultato);
• Utilizzare reggiseni durante il giorno e in particolare reggiseni sostenitivi durante l’attività ginnico-sportiva;
• Astenersi dal fumo. E’ dimostrato che il fumo provoca un accelerato invecchiamento cutaneo e di conseguenza una riduzione di durata dei risultati della mastoplastica riduttiva.
La considerazioni di cui sopra non controindicano in modo assoluto una gravidanza dopo intervento; tuttavia se una paziente ha in programma gravidanze future è necessario che si bilancino con grande attenzione costi e benefici, e che ci si renda consapevoli della possibile necessità di una ulteriore revisione chirurgica dopo la gravidanza.
L’ utilizzo della maschera laringea ha eliminato il fastidioso dolore alla gola conseguente all’intubazione, e purtuttavia negli interventi più lunghi, combinati, e con cambiamento di posizione della paziente (esempio prona/supina per chirurgie associate) il ricorso all’intubazione tradizionale è raccomandato. L’anestesia per la mastoplastica riduttiva comunque è oggigiorno estremamente sicura in entrambi i casi, con scarsi o nulli effetti collaterali indesiderati.
Fatte queste premesse, si può indicativamente dire che circa l’80% delle pazienti è in grado di riprendere un lavoro d’ufficio dopo 1-2 settimane dall’intervento, con progressivo recupero fino alla possibilità di svolgere lavoro fisico pesante e attività sportiva dopo circa 10-12 settimane.
A causa del rischio di sanguinamento connesso ad ogni tipo di chirurgia è consigliabile astenersi da tutte le attività che possano aumentare pressione sanguigna e battito cardiaco (p.es. attività intensa, sollevamento di pesi, etc) per almeno due settimane dopo l’intervento.
Consiglio comunque di andare alla Galleria di foto post-operatorie per rendersi conto direttamente di come saranno gli esiti dell’intervento rispetto alla permanenza di cicatrici.
Nel breve termine il fumo in prossimità dell’intervento aumenta tutti i rischi chirurgici a causa del ridotto flusso sanguigno della pelle, e ritarda la guarigione. Le cicatrici tenderanno ad essere più larghe e più visibili, e il rischio di infezione più alto. Bisogna considerare anche il rischio drammatico di perdere per necrosi areola e capezzolo o una loro parte, nonché il rischio di deiescenza (apertura) delle cicatrici. Tutte queste complicanze porteranno inevitabilmente a una deformazione permanente dei seni con necessità di complessi interventi di ricostruzione e cicatrici irregolari e molto più visibili. Pertanto è raccomandato, in caso di intervento per mastoplastica riduttiva, un’astensione dal fumo almeno per 4-6 settimane prima dell’intervento e per 8-10 settimane dopo l’intervento.