In chirurgia plastica ed estetica il fumo aumenta i rischi operatori sia a breve che a lungo termine soprattutto perché la pelle è uno dei tessuti maggiormente danneggiati dall’abitudine del fumo. Fumare (e perfino solo usare nicotina: cerotti alla nicotina, gomme e caramelle alla nicotina, sigaretta elettronica con ricariche di nicotina) ha un potente effetto vasocostrittore, che rallenta il flusso sanguigno. I tessuti periferici,  specialmente la cute, risentono particolarmente di questo effetto. L’abitudine al fumo accelera l’invecchiamento cutaneo riducendo la capacità della pelle di fronteggiare gli stress cui è quotidianamente sottoposta (per esempio l’esposizione ai raggi solari). Le fibre elastiche si riducono e in conseguenza della minore elasticità cutanea si formano più rapidamente le rughe e si distendono più rapidamente i tessuti, con maggior tendenza alla flaccidità e ai fenomeni di ptosi mammaria e di “bottoming out” (discesa verso il basso dell’impianto, che oltrepassa così il solco inframammario). Nel breve termine il fumo in prossimità dell’intervento aumenta tutti i rischi chirurgici a causa del ridotto flusso sanguigno della pelle, e ritarda la guarigione. Le cicatrici tenderanno ad essere più larghe e più visibili, e il rischio di infezione più alto. Pertanto è raccomandato, in caso di intervento per aumento di seno, un’astensione dal fumo almeno per 3-4 settimane prima dell’intervento e per 6-8 settimane dopo l’intervento.